lunedì 30 settembre 2013

Dramma a Santa Maria Capua Vetere (Caserta) dove una bimba ipovedente di nove anni, è caduta per cause in corso di accertamento dal balcone al quinto piano di uno stabile.

CASERTA – Una bimba cieca di 9 anni è morta il 30 settembre cadendo dal balcone della sua casa a Santa Maria Capua Vetere,  in provincia di Caserta.
La bambina è caduta dal quarto piano di uno stabile in via Luigi Sturzo, nei pressi della villa comunale di S. Maria Capua Vetere, poco dopo le 18. In villa c’erano numerose persone la cui attenzione è stata richiamata dal tonfo.
I primi rilievi della polizia confermano la pista della tragica fatalità. Sabrina stava trascorrendo il pomeriggio a casa, in compagnia della sorella maggiore, di 12 anni. I genitori, padre falegname e madre operaia, si trovavano fuori dell’abitazione.

La sorella all’inizio non riesce a spiegare l’accaduto, in preda allo shock. Poi gli agenti ricostruiscono una possibile dinamica dell’accaduto: Sabrina da sola, fuori sul terrazzino dell’abitazione di via Luigi Sturzo, e una caduta – forse dovuta a un malessere improvviso, a un capogiro provocato dalla tremenda malattia che la affliggeva da tempo – che non le lascia scampo. In ogni caso il cadavere delle bimba viene trasportato nell’istituto di medicina legale, a Caserta, per l’autopsia.
“Una tragedia nella tragedia”, commentano le persone radunatesi in via Sturzo, strada a poca distanza dal centro di Santa Maria Capua Vetere. Tutti nel quartiere conoscono il dolore che portava  e che adesso porta ancora di più questa famiglia .La bambina era stata costretta a sottoporsi a numerose operazioni chirurgiche, l’ultima appena qualche mese fa.
La sua malattia gli aveva tolto quasi del tutto la vista : ormai vedeva solo ombre, e questa circostanza potrebbe aver contribuito a causare l’incidente. Gli amici di famiglia la ricordano per il suo sorriso, per il coraggio nell’affrontare le conseguenze del male che la stava minando. Anche i suoi familiari, circondati dalla solidarietà dei vicini, lottavano ogni giorno per garantire a Sabrina le migliori cure possibili, malgrado un reddito sicuramente non eccezionale.

“Quanta forza dimostravano, tutti”, ricorda un residente nello stabile.    La mamma e il papà di Sabrina rientrano in casa solo dopo l’incidente, avvertiti per telefono. Negli occhi, un dolore inconsolabile per la tragica fatalità che ha portato via, all’improvviso, la loro figlia coraggiosa, che stava perdendo la vista ma non la voglia di sorridere

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