La decisione dei giudici non ha soddisfatto al famiglia della ragazza e il Movimento femminista proletario rivoluzionario (Mfpr) che per anni si sono battuti per dare giustizia alla povera ragazza. «Dopo 7 interminabili anni – si legge in un documento del Movimento – si è concluso il processo per stupro di Carmela la ragazzina di appena 13 anni stuprata da 6 uomini di cui 3 minorenni all’epoca dei fatti, che con una sentenza oscena di messa in prova ai servizi sociali, non farà fare neache un giorno di carcere e li rende liberi. Oggi – prosegue la nota a firma della segretaria femminista Fiorella Masci – la sentenza riguarda i tre uomini :Filippo Landro, e Salvatore Costanzo condannati rispettivamente a 9 anni e 6 mesi e 10 anni. Invece Massimo Carnevale il più anziano 54 anni è stato assolto con formula dubitativa. Ma c è poco da avere dubbi – continua – la sua assoluzione è vergognosa nelle passate udienze, disturbato dalle presenza di donne dell Mfpr di Taranto che da 7 anni sono al fianco del padre di Carmela chiedendo giustizia e verità, ha tentato di far spostare il processo e infine il legale di uno dei stupratori ha denunciato le esponenti del MFPR per le loro iniziative sotto il tribunale». Per le attiviste del movimento femminista, «le responsabilità del suicidio di Carmella sono da ricercare anche delle istituzioni che invece di aiutarla l hanno colpevolizzata, strappata alla famiglia e rinchiusa in una casa famiglia dove veniva imbottia di psicofarmaci».
Carmela, che era stata affidata temporaneamente a un istituto per minori disagiati, si uccise cinque mesi dopo aver subito gli abusi. La drammatica storia della 13enne è raccontata nella grafic novel di Alessia Di Giovani e Monica Barengo, pubblicata nel 2013 da Becco Giallo. Il patrigno di Carmela, Alfonso Frassanito, è presidente dell’Associazione per la tutela dei diritti di minori e famiglie(fonte lavocedimanduria.it/)
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