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sabato 9 novembre 2013

Papa: "Chiesa sempre da riformare perché i suoi membri sono peccatori"

Il pontefice è intervenuto nella messa celebrata nel giorno della festa liturgica per la Dedicazione della Basilica Lateranense, a voluto ricordare  anche che in questa giornata di festeggia la città di Roma, la Chiesa di Roma e la Chiesa universale: la Basilica Lateranense è infatti la Cattedrale di Roma e la "Madre di tutte le chiese dell'Urbe e dell'Orbe".

Ha tratto dalle letture "tre icone" che ci parlano appunto della Chiesa. Dalla prima lettura, di Ezechiele, e dal Salmo 45, ha preso spunto per sottolineare il senso dell'icona del fiume di acqua che sgorga dal Tempio e che rallegra la città di Dio, immagine della grazia che sostiene e alimenta la vita della Chiesa. Della seconda lettura, tratta dalla lettera di San Paolo ai Corinzi, ha sottolineato l'icona della pietra, che è Gesu' Cristo, fondamento su cui è costruita la Chiesa.

Finendo , dal Vangelo della purificazione del Tempio, l'icona della riforma della Chiesa: "Ecclesia semper reformanda", appunto, perché i suoi membri sbagliano e devono continuamente convertirsi. Il Papa ha concluso invitando i fedeli a pregare perché la Chiesa possa sempre far scorrere l'acqua della grazia, sia sempre fondata su Cristo, gli rimanga fedele e i suoi membri si lascino sempre convertire da Gesù.

venerdì 18 ottobre 2013

Leggende italiane Ortles

Un tempo la Val Venosta era abitata dai giganti. Uno di loro si chiamava Ortles, ed era il più alto e superbo perché da lassù tutti gli apparivano minuscoli. Ma venne il giorno in cui il furbo gnomo Nudelhopf si arrampicò fin sulla sua testa e, tra canti e danze, lo derise dato che ora l'Ortles era più basso di lui. Punto nell'orgoglio tentò di acchiappare lo gnomo, ma fu punito e trasformato in ghiaccio e roccia per l'eternità. E così il monte Ortles è la cima più grande dell'Alto Adige. 


Il fosso del diavolo
Nel paese di Sasso Marconi, nell'appennino Bolognese, esiste un enorme fosso, chiamato fosso del Diavolo. Si racconta che un tempo la tremenda creatura obbligava i contadini a consegnargli tutto il cibo che producevano, altrimenti sarebbero stati puniti.
I poveri contadini sopportavano mal volentieri le prepotenze del diavolo fin che un giorno si ribellarono, rifugiandosi in una chiesa.
Il diavolo andò su tutte le furie e stava per distruggere la chiesa quando un bagliore dal cielo,improvviso e violento, scaraventò il diavolo sulla terra. L'impatto fu tale da creare un enorme fosso nel terreno, dal quale iniziò a scorrere dell'acqua.
Si dice che in fondo alla sorgente si nasconde un enorme tesoro, ma trovarlo è impossibile perchè dal fosso si dirama un'infinità di passaggi. In molti hanno provato a raggiungere la sorgente ma nessuno finora ci è mai riuscito. 

mercoledì 5 giugno 2013

Caserta, drogata e stuprata vicino a una chiesa


Caserta, drogata e stuprata vicino a una chiesa

 05/o6/ 2013

 "Mi hanno violentata" - La donna è stata ricoverata all'ospedale di Piedimonte Matese, dove i medici hanno trovato riscontri alla violenza sessuale denunciata. La prima telefonata ai carabinieri è arrivata intorno alle cinque. "Mi hanno violentata, correte", ha urlato disperata la ragazza dal telefono di un bar-chalet a circa 150 metri dal luogo dello stupro dove era riuscita a rifugiarsi seminuda e in stato di profondo shock sfuggendo ai suoi aguzzini. All'interno qualche cliente e il proprietario ma nessuno ha sentito nulla. I carabinieri, giunti poco dopo, hanno trovato nel luogo indicato dalla ragazza, località San Pasquale, nelle vicinanze del santuario di Santa Maria Occorrevole, il portafogli con i documenti di Vincenzo Vinciguerra; dopo pochi minuti le due persone descritte dalla russa vengono bloccate a bordo di una Ford Fiesta e portate in caserma. 

Nel frattempo la ragazza, in ospedale, racconta la sua vicenda: "Mi hanno violentata a turno, dopo avermi fatta bere e probabilmente drogata - dice - li avevo conosciuti in un bar del centro di Piedimonte, mi avevano offerto della vodka, poi però mi si è annebbiato il cervello; mi hanno chiesto di accompagnarmi a casa, ho accettato perché non mi reggevo in piedi, ma mi sono ritrovata in una zona isolata; mentre uno mi manteneva le braccia l'altro mi stuprava, poi si sono dati il cambio. Quando hanno finito, sono riuscita a sfuggire al loro controllo e a rifugiarmi nel vicino chalet. E' stato un incubo", ha concluso.