Sono numerose le iniziative in programma per il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Una data simbolica, in ricordo dell’assassinio avvenuto nel 1960, nella Repubblica Domenicana, delle tre sorelle Mirabal, torturate e strangolate per la loro opposizione alla dittatura trentennale di Rafael Leonidas Trujillo. Per ribadire l’importanza civile e politica di questa ricorrenza non basta fare il conto dei femminicidi – cioè delle uccisioni di donne per motivi legati all’identità di genere (ammazzate in quanto donne) – dibattere sulla crescita o sulla diminuzione del “fenomeno”, lanciare allarmi a ripetizione. La morte di 81 donne nei primi 6 mesi del 2013 per mano di mariti, compagni, familiari, conoscenti, non rappresenta che la drammatica punta dell’iceberg di una violenza di genere diffusa, capillare, quotidiana. Secondo l’Istat, in Italia le donne tra i 16 e i 70 anni che hanno subito una qualche forma di violenza sono 6 milioni e 743mila, il 31,9% del totale: una su tre.
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